Rombano i motori in tangenziale
– spazio tra marciapiedi spuri
e dediche d’amore nei cortili.
Musiche balcaniche alle radio-officine
recintate, le domeniche
secolari, sviluppi zero, alberi
autoctoni riuniti pei pranzi familiari
tagliano l’arrosto, eruditi:
la forchetta in una mano
e il coltello impinza la carne
che secerne sangue.
Taci, congelato istante!
Pasturami il cervello sul selciato,
purè di placente alato,
il consommé di CIE è servito,
mezze porzioni di promesse con tomato,
contorno di preghiere e mito, garantito.
Vogliono licenza di uccidere
con smisurata dispensa d’amore?
Signore, benedici quest’orrore!
E danne anche a coloro che mai
hanno patito il vuoto nello stomaco,
il braccio per il dito, e liberaci dal male,
cellule-autostrade dal petrolio carburato,
delirio post-atomico ci invade,
neurologica sentenza d’un aprile ormai lontano.
Amore, i nazisti avranno anche perso la guerra,
ma hanno vinto la pace: nessuno più di ora
aveva esaltato il “nuovo” come “buono”
e il “buono” come “bene” e quando dico “bene”
intendo “bello” in modo assoluto,
ché ciò che è vecchio, obsoleto, assurdo
va scartato, eliminato, distrutto,
perché incapace a produrre.
La cultura occidentale è ovunque:
sostate, bambini, scegliete la vita,
non fate come Socrate, guardate:
bomzhes morti di freddo e fame
sorridere più di voi appena alzati,
senza dubbi esistenziali
eppure i loro sogni puzzano di vomito
le loro madri logore son morte,
essi non hanno soldi, né casa, né dio,
eppure ridono.
Com’è possibile che ciò avvenga?
Ridono perché non sono complici, loro
ridono perché estranei alla macelleria,
ridono perché sanno farlo,
ridono perché sono liberi,
ridono della schiavitù,
ridono di noi, drammatici e felici
estranei soltanto al sovrapprezzo
dagli OGM in su.
– Del resto, cosa crede,
sono anch’io un uomo di mondo:
non m’impressionano certe cose.
Quando riuscirete
a spettacolarizzare il suicidio
sarà sensazionale:
il più gran fottuto programma
che sia mai stato realizzato.
Poi sarete invasi da eserciti
di pericolosi babbi natale anarchici
dalle lunghe barbe nere
pronti a introdursi nelle vostre case
e ad appendervi al cancello come maiali.
Come faremo? – voi mi direte. Già, come.
Li educheremo grazie alle bombe, no?
PIM PAM PEM PUM
come nei fumetti americani
fino a renderli più docili, più servili
più simili a noi, non è così?
Se, dico, andrà così
li scorporerete fin quando saranno
costretti ad AMARE
anche dopo che si è ricevuta una sberla
come siamo stati costretti anche noi da bambini
e così UCCIDEREMO
come abbiamo sempre fatto,
per renderli un po’ meno vivi.
Questa, e non altra, la santissima costituzione
su cui ogni giorno piangiamo
purpuree lacrime neoliberiste.
L’intercapedine del collo
lascia trasparire di fianco al tuo orecchio
il più microscopico ripiegamento
dello spirito a discapito del corpo:
male, bambina mia!
Non t’hanno insegnato a non credere
alle fandonie, sui banchi di scuola?
Alieno il compagno che ti sussurra
di mondi possibili: drogato il padre,
meretrice la madre, se va bene.
Non sai tu ch’è questa
– e non altra – la realtà?
Poi BAM, un’altra sberla.
Insomma, basta, è ora di finirla
con quest’idea bizzarra,
com’è quel ridicolo nome?
Ah, sì, rivoluzione.
Sentite me, che faccio i bocchini al padrone:
esiste solo EMISSIONE
FLUSSO-PERDITA-DIFFUSIONE
pensate a voi stessi fatevi avanti,
sì che nessuno potrà superarvi.
Pensate, mettete giudizio.
Pensate al vostro futuro.
Pensate alle bombe. Pensate A NOI.
Ecco, così, da bravi,
sorridete s******te e deglutite,
asciugatevi sputate e sorridete,
minchia è proprio nutriente
questo ca*****lo peloso
non immaginavo fosse grosso
come questo – e che goduria!
Arrivano i rettili a mangiare
ciò che resta delle carcasse hipster
prendiamone uno e intervistiamolo
magari ci darà dei riscontri interessanti
sugli altri come lui
che potremo schiavizzare, internare e intervistare
poi farci un film e ricalcare i modelli
e incendi al nitro infiammano il buio
aiuto il buio, il buio m’ingoia
no sono io che ingoio te
sono io che mangio-cane-mangia-padrone
prenditi tutto quello che ho
non me ne frega un c***o
ma scopami ti prego scopami gesù bambino
nutrimi di territori organici
e canti di sciamani-pop-uranici
Ooooohsssì dio c**e!
provo un destabilizzante dispiacere
nel non avere scelta
qualsiasi cosa accada
posso scegliere di prenderlo in c**o, oppure
sudare su un microfono per ore
ma ogni cosa è contrappasso del piacere
che provo al tatto di quest’enorme
nuovo miracolo economico
di cui siamo tutti in attesa
che ci permetterà di uccidere ancora
di sfamare anche le più lerce e putride bocche
il marchese De Sade rinchiuso in cella
mentre fuori imperversava la rabbia
e la Bastiglia veniva presa
le 120 giornate di Sodoma disperse
nel sacro fuoco liberale.
Insomma, chi può dirlo?
Forse un altro reich è possibile
– intanto, buon natale
e cartoni di tom e jerry