incespicando sulla riva,
una fetta di luna sul lago, rossa
come uno spicchio d’arancia,
si adagerà sul nero del cielo
prenderemo il caffè della mattina,
la tazzina scotterà di Istanbul
e con la scusa del caldo infernale
tarderemo la tappa a Montecitorio
sarà che al cuor non si comanda,
ché bisogna cadere, per rialzarsi,
nulla possono tutte le nostre
preziosissime precauzioni:
sangue che scorre dalle ginocchia,
saranno le nostre ferite di guerra
ad unirci, nel sole d’agosto,
alla ricerca di terra e promesse
sarà che bisogna soffrire,
farsi strada tra le lacrime,
per scalfire il nostro essere
in agguato di sentenze
sarà bellissimo e terribile:
l’amore ci farà a pezzi, di nuovo,
cogliendoci, ancora una volta,
del tutto impreparati
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Pubblicato da Davide Galipò
Davide Galipò è nato a Torino e cresciuto in Sicilia. Si laurea a Bologna nel 2015 con una tesi sulla poesia dadaista nella neoavanguardia italiana, in particolare nei lavori di Nanni Balestrini, Emilio Villa, Patrizia Vicinelli, Corrado Costa, Adriano Spatola. È autore di "ViCoL0", raccolta di poesie visive. Nel 2016 è tra i quattro finalisti del Premio Alberto Dubito di poesia con musica con il progetto di spoken music LeParole, per il quale scrive e interpreta i testi dell'EP "Volontà di vivere". Sue poesie sono apparse in "Rivoluziono con la testa" (Agenzia X, 2017). Ha curato la regia del mocumentario "Salinika - Sovraccarica Alcalinica In Metrica Scomposta" (Torino, 2017). Collabora con Neutopia e Argo. Nel tempo libero studia scrittura creativa, valica confini, attenta alla vita della letteratura.
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Bellissima… ma… questi palloncini? Sono fantastici! (mi diverto a far su e giù con la rotellina del mouse)
hugs, Pink
Ci tenevo ad avere uno sfondo sufficientemente omosessuale (grazie).