Solo i poeti

Ciò che intendo e vedo, oh miei coetanei,
è che non c’è verso, invero, di farci apparire
più che cinici speronatori d’assalto: l’afflato
duplice, che incarna il vuoto, l’alito saturo
di alcolemiche essenze: eppure è sopito
il sentimento d’un coccodrillo, sedato
il suo amore per i figli dei figli, divorati
– ogni tanto, poi, piange – e noi con lui.
La natura si sveglia: come si fa a godere
con la consapevolezza della morte?
Ci si stringe forte. Ci si agguanta
al cancello. Si supera tutto.
Si allenta il freno. Così, rifioriti,
stirarsi come petali – gli steli
rigonfi di liquore e la corolla
densa d’un cuore gramo;
io ti spogliavo, tu mi dicevi:
“Solo i poeti, solo i poeti sono”.

Immagine di Chema Madoz